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SCHEDA
Luogo: Roma
Anno: 2014
Allestimento del Teatro La Fenice di Venezia
Musica: Gioacchino Rossini
Direttore: Roberto Abbado
Regia, Scene e Costumi: Pier Luigi Pizzi
… l’allestimento verte su una resa autentica ed in questa direzione muovono anche le soluzioni illuminotecniche di Vincenzo Raponi che contribuiscono ad un’atmosfera di decadenza, smussando le rovine del santuario e conferendo un’aria dall’apparenza polverosa.
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DICONO
L’allestimento di Pier Luigi Pizzi verte su una resa autentica all’insegna della tradizione con relativamente pochi ma rilevanti elementi che, per la loro collocazione, assumono spesso una funzione concettuale. Il sipario si apre tutte e due le volte sulle mura di una città che si sta sgretolando. Lo rivela l’utilizzo di tonalità cromatiche scure, come il grigiore delle pietre levigate che tentano invano di cingere il popolo dall’assedio o lo sfondo cieco dietro la scena ed in questa direzione muovono anche le soluzioni illuminotecniche di Vincenzo Raponi che, seppur prevalentemente statiche, contribuiscono ad un’atmosfera di decadenza, smussando le rovine del santuario e conferendo un’aria dall’apparenza polverosa, tipica di una città colpita da incessanti combattimenti. In quest’ottica, la luce che nel secondo atto accompagna i momenti solistici di Anna, oltre a delimitare visivamente la cripta, si riflette sull’abito bianco della protagonista ed allo stesso tempo sull’altare della chiesa allineato sopra di lei, alludendo all’inevitabile sacrificio del soprano.
Gianmarco Gurioli – Gbopera
La ripresa dello spettacolo ideato per La Fenice da Pier Luigi Pizzi dà un sicuro valore aggiunto a quanto purtroppo sta accadendo negli ultimi anni nei teatri italiani: la crisi non riesce a giustificare la continua produzione di allestimenti miserabili, fatti di tendaggi – che notoriamente assorbono il suono – al posto delle scenografie e di costumi provenienti da un sottoscala cinese. È invece più che apprezzabile, o addirittura lodevole, la circuitazione di spettacoli già visti, ma di pregevole fattura e di sicuro effetto, tali da arricchire tanto lo spirito artistico del pubblico, quanto l’espressività degli interpreti che, trovandosi a cantare e recitare all’interno di un vero capolavoro, sono anch’essi indotti a dare sempre di più. La congruenza dei costumi e l’eleganza suggestiva delle luci bianche contribuiscono alla realizzazione, in alcune scene, di veri e propri dipinti, che potrebbero essere ripresi in una cartolina.
William Fratti – Operalibera.net